Su Bruno

Egli si muove.
È forse una danza?
Cosa vedo io?
Cosa vede lui?
Lo sguardo è lo stesso
della follia gli occhi
spaventosa, macabra, bellissima.
In un mondo sospeso
in un tempo più lento.
E come lui -solo-
della storia sono parte
-pur essendone escluso-

Alcune morti del padre
e il letto - un cimitero
e le croci - un gioco
Copia il gesto di un'amica.
Finisce al suono della scuola
ripetente della vita.

Sotto al letto un circo
la materia - marionetta.
Ridicolizzata è la goffaggine
che lui stesso
-schiena curva, insicuro-
porta in sé da sempre.

Allarme e canti si fanno sentire
ride quasi per l'assurdità.
E la donna, ragazza o sposa,
è ciò che mai raggiungerà.

Il tempo è suo
e non può condividerlo,
così reinterpreta il reale
per sopravvivere.

Agata Hoerttrich

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